fonte :Marcello Pamio – 18 giugno 2009
Prima di spiegare cos’è il digiuno e perché è importante, è necessario comprendere cos’è la malattia.
A tal proposito e per completezza, vi invito a leggere l’articolo “La malattia: amica o nemica?” del dottor Sebastiano Magnano.
In estrema sintesi, dal punto di vista igienistico, il “sintomo” (ufficialmente chiamato “malattia”) è il tentativo ultimo della Natura, cioè dell’organismo, di eliminare tutte le tossine (alimentari, metaboliche, emozionali, ecc.) che hanno inquinato il corpo.
A tal proposito e per completezza, vi invito a leggere l’articolo “La malattia: amica o nemica?” del dottor Sebastiano Magnano.
In estrema sintesi, dal punto di vista igienistico, il “sintomo” (ufficialmente chiamato “malattia”) è il tentativo ultimo della Natura, cioè dell’organismo, di eliminare tutte le tossine (alimentari, metaboliche, emozionali, ecc.) che hanno inquinato il corpo.
Il costante avvelenamento
Le tossine entrano nella circolazione sanguigna principalmente attraverso:
1) Tossiemia esogena, cioè esterna, provocata da alimenti nocivi (combinazioni errate, fermentazioni, putrefazioni intestinali) o sostanze estranee all’organismo (microbi, batteri, ecc.)
2) Tossiemia endogena, cioè interna, di origine cellulare per la ritenzione di metaboliti. In ogni momento i tessuti (cellule, ecc.) vengono distrutti nel processo chiamato “catabolismo”. Questi sono rifiuti tossici che devono essere espulsi quanto prima dal corpo.
Le tossine entrano nella circolazione sanguigna principalmente attraverso:
1) Tossiemia esogena, cioè esterna, provocata da alimenti nocivi (combinazioni errate, fermentazioni, putrefazioni intestinali) o sostanze estranee all’organismo (microbi, batteri, ecc.)
2) Tossiemia endogena, cioè interna, di origine cellulare per la ritenzione di metaboliti. In ogni momento i tessuti (cellule, ecc.) vengono distrutti nel processo chiamato “catabolismo”. Questi sono rifiuti tossici che devono essere espulsi quanto prima dal corpo.
L’avvelenamento, sia per opera di cibi tossici e/o combinazioni errate, sia nel caso dei tessuti distrutti, in un organismo sano, forte e in buona salute, viene ridotto ed eliminato dal sangue rapidamente. Quando invece l’energia nervosa non è sufficiente, il sistema di eliminazione non funziona correttamente provocando la ritenzione delle tossine e la costante intossicazione del sangue e dei tessuti. Nel momento in cui tale intossicazione supera una soglia di tolleranza, scatta immediatamente la malattia.
L’energia nervosa
Il troppo freddo o caldo, le preoccupazioni, i traumi, la digestione appesantita, gli sforzi mentali e fisici, la paura, gli eccessi emozionali, la rabbia, il non riposo, ecc. sono tutte condizioni che a lungo andare snervano l’essere umano e disperdono l’energia corporea.
Quando l’energia individuale si abbassa e raggiunge un certo livello (unico ed individuale per ogni persona), viene ritardata l’eliminazione delle tossine, dei rifiuti tossici, con conseguente deposito di scorie e tossine che causano autoavvelenamento.
La zona o l’organo dove avviene il maggior deposito di scorie dipende da persona a persona, dipende dalla costituzione, da eventuali predisposizioni (non certo genetiche, ma epigenetiche, quindi ambientali), dalla zona a “minor resistenza”, ecc.
Qualcuno potrà vedere interessate le articolazioni (artrosi, reumatismi, gotta, ecc.), qualcun altro un organo specifico (fegato --> cirrosi, polmoni --> polmonite, reni --> nefrite, stomaco --> gastrite, arterie --> ipertensione), ecc.
Malattia e sintomoIl troppo freddo o caldo, le preoccupazioni, i traumi, la digestione appesantita, gli sforzi mentali e fisici, la paura, gli eccessi emozionali, la rabbia, il non riposo, ecc. sono tutte condizioni che a lungo andare snervano l’essere umano e disperdono l’energia corporea.
Quando l’energia individuale si abbassa e raggiunge un certo livello (unico ed individuale per ogni persona), viene ritardata l’eliminazione delle tossine, dei rifiuti tossici, con conseguente deposito di scorie e tossine che causano autoavvelenamento.
La zona o l’organo dove avviene il maggior deposito di scorie dipende da persona a persona, dipende dalla costituzione, da eventuali predisposizioni (non certo genetiche, ma epigenetiche, quindi ambientali), dalla zona a “minor resistenza”, ecc.
Qualcuno potrà vedere interessate le articolazioni (artrosi, reumatismi, gotta, ecc.), qualcun altro un organo specifico (fegato --> cirrosi, polmoni --> polmonite, reni --> nefrite, stomaco --> gastrite, arterie --> ipertensione), ecc.
Nonostante queste differenze di locazione il concetto di malattia non cambia: si tratta sempre di una “eliminazione vicariante” operata dal corpo per espellere le tossine e diminuire la pericolosa saturazione tossica.
Sembrerà strano, ma tutti i fattori esterni a noi (freddo, caldo, microbi, virus, batteri, alimenti, ecc.) non possono causare di per sé la malattia, a meno che non provochino snervamento e indebolimento dell’energia vitale, la cui conseguenza è il ritardo nella espulsione delle tossine.
Se e solo se, il sangue si satura di tossine, interviene “l’eliminazione vicariante” detta malattia (o sintomo)!
Quindi in quest’ottica, la malattia altro non è che
Il nostro stile di vita globale (alimentazione, mondo dei sentimenti, mondo dei pensieri, le cose che diciamo e come le diciamo, ecc.) viene messo in discussione. Sta a noi comprenderlo e accettarlo, oppure possiamo sempre girare la testa dall’altra parte e prendere la medicina, il prodotto naturale, il farmaco omeopatico, ecc.
Tutte cose che nel bene (medicine naturali) e nel male (farmaci tossici) interferiscono con il meccanismo messo in atto dalla Natura.