fonte la nuova ferrara
L'INDAGINE RIGUARDA POLITICI E IMPRENDITORI
L'INDAGINE RIGUARDA POLITICI E IMPRENDITORI
Comacchio, un porto
pieno di sospetti

Non solo, con decreto motivato è stata disposta anche la perquisizione dell'ufficio di Folegatti considerato che, a seguito di diverse intercettazioni telefoniche, sarebbero emersi forti legami tra il presidente Folegatti ed il gruppo Tresor, formato da alcuni imprenditori che hanno costruito diversi centri commerciali in zona e, naturalmente, esponenti politici e tecnici del Comune. Cosa viene contestato a Folegatti?

I fatti fanno riferimento a concessioni edilizie rilasciate in zona centro commerciale Le Valli ad un noto marchio di "fai da te". Non solo, gli inquirenti avrebbero sequestrato una serie di fatture a partire dal 2005, fatture che portano il nome del Comacchio calcio e che riguardano diverse sponsorizzazioni. Ma come si legano la vicenda del nuovo porto turistico con il centro commerciale e la squadra?
Fornisce indicazioni in tal senso lo stesso numero di ruolo che si ritrova tanto nell'informazione di garanzia notificata a Folegatti che nell'avviso di proroga delle indagini inviato all'assessore Berto Cavallari ed al consigliere Filippo Farinelli. Si intuisce che si tratta di indagini parallele e che i fatti sono parzialmente differenti: mentre alcuni nomi tornano in entrambe le vicende, altri invece sono strettamente legati alla realizzazione del nuovo porto turistico da una parte ed alle concessioni legate al centro commerciale dell'altra. Va specificato che Filippo Farinelli, oltre ad essere un noto esponente politico, è anche vicepresidente della squadra lagunare. Va inoltre ribadito che tanto Cavallari che Farinelli non hanno ricevuto un'informazione di garanzia e quindi non sono iscritti nel registro degli indagati. Nei loro confronti è stata chiesta dal pm al giudice per le indagini preliminari (Gip) un supplemento di indagine considerato che i sei mesi previsti dalla legge sono ormai giunti al termine. Dal momento in cui il Gip ha accettato, le persone sottoposte ad indagini hanno il dovere di essere avvertite per preparare eventuali memorie difensive «Non sappiamo cosa ci viene contestato - ribadisce Cavallari - quindi difficilmente possiamo difenderci. Siamo a disposizione dei magistrati per ogni tipo di chiarimento e procederemo con la massima trasparenza».